Percorsi di mentoring: quando l’educazione incontra l’umanità
Cos’è, il mentoring?
All’interno della Scuola Secondaria di Primo
Grado dell’Istituto “Guglielmo Marconi”, ha preso avvio un progetto innovativo
e coinvolgente: il mentoring, un percorso pensato per valorizzare il potenziale
di ogni studente, accompagnandolo nella crescita non solo scolastica ma
soprattutto personale e relazionale. L’attivazione di questo progetto nasce
nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza), che ha destinato risorse importanti alla scuola pubblica per
favorire l’inclusione, la prevenzione della dispersione scolastica e il
benessere degli alunni. L’Istituto Marconi ha scelto di cogliere questa
opportunità puntando su una
strategia educativa profonda e trasformativa. In un momento iper-complesso,
come quello che quotidianamente connota il nostro vivere, diventa fondamentale fermarsi e ripensare a
quell’agire. Dunque, nel momento in cui ci si è chiesti: “cosa possiamo fare
per i nostri ragazzi?”, abbiamo trovato naturale risposta nel mentoring.
Ma che cos’è, concretamente, il mentoring?
Si tratta di una relazione educativa in
cui un adulto di riferimento – in questo caso i docenti opportunamente formati –
affianca lo studente in un percorso di ascolto, orientamento, sostegno e
fiducia reciproca. Non si parla solo di supporto allo studio, ma di un vero e
proprio accompagnamento alla vita, in cui ogni ragazzo viene aiutato a
riconoscere i propri punti di forza, a superare le difficoltà e a trovare la propria direzione. I
docenti coinvolti hanno adottato strategie differenziate, calibrate sui bisogni
specifici degli studenti: incontri individuali o in piccolo gruppo, attività di tutoraggio tra pari, momenti di dialogo
e condivisione, creazione di spazi di confronto autentico e non giudicante. La
parola chiave è stata: relazione.
Si, perché quello che spesso manca ai
nostri ragazzi è l’incontro umano. Sempre iper connessi ma mai pronti a
guardarsi, serenamente, negli occhi. La riflessione pedagogica non poteva, in
nessun caso, eludere dalla propria responsabilità: lavorare con e sugli esseri
umani in quanto persone.
Il progetto ha riscosso fin da subito un
forte entusiasmo non solo tra gli studenti, ma anche tra le famiglie, che hanno
colto in questo percorso una concreta opportunità di crescita e inclusione per i loro figli.
I benefici sono stati tangibili: miglioramento della vita in classe, maggiore
partecipazione, più serenità nei rapporti, sviluppo di competenze emotive e sociali
fondamentali per affrontare il cammino scolastico e quello della vita. Quello
del mentoring non è stato solo un intervento didattico: è stato, prima di
tutto, un’azione umana e integrante, che ha posto al centro la persona, le sue
emozioni, la sua unicità.
Questo progetto ci ricorda che l’insegnamento
è molto più che trasmissione di contenuti: è costruzione di senso, è coltivazione
di sogni, è responsabilità verso il futuro.
Perché ogni aula è un
piccolo laboratorio di cittadinanza, e ogni studente accompagnato con cura può diventare
un cittadino consapevole, empatico e libero.
Come comunità educante, abbiamo il compito – e il
privilegio – di contribuire alla nascita dei cittadini di domani. E iniziative
come questa dimostrano che, quando la scuola investe in umanità, il cambiamento è possibile.
La Redazione
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