Diffondere la filosofia, intesa come pratica educativa, nella scuola Primaria

 

 PROGETTO “PRATICHE FILOSOFICHE”



Si è concluso il progetto triennale “PRATICHE FILOSOFICHE” che ha avuto come obiettivo quello di promuovere e diffondere la filosofia intesa come pratica educativa in grado di sviluppare pensiero critico, competenze logico-argomentative, capacità di astrazione e creatività, unite ad abilità di tipo etico-relazionale.

Il percorso, condotto da un’esperta esterna, la dott.ssa
Graziella Lupo Pendinelli, è stato di supporto in classe per affrontare tematiche delicate come quelle legate alla sfera delle emozioni, dell’autopercezione e delle relazioni.

In 3^ gli alunni hanno potuto esplorare le loro emozioni e riflettere sulla gestione delle stesse, imparando a comunicare i propri sentimenti senza paura di essere giudicati. Non è stato semplice all’inizio, poiché molti di essi erano timidi e reticenti.  Nel corso dell’anno, i bambini hanno imparato a vedere le emozioni non come qualcosa da temere o da nascondere, ma come un aspetto naturale e importante della loro esperienza. Nel percorso si è rilevato un progressivo miglioramento nelle capacità di esprimere e riconoscerle, non solo nei confronti di se stessi, ma anche degli altri. L’approccio filosofico ha stimolato capacità di riflessione incoraggiandoli a porsi domande e a esplorare le proprie reazioni emotive in modo più consapevole.

In 4^ l’attenzione si è focalizzata sul tema della parità di genere.

L’obiettivo degli incontri era stimolare una riflessione profonda sulla discriminazione di genere e sull'importanza di trattare tutte le persone, indipendentemente dal loro sesso o dalla loro identità di genere, con uguale rispetto e dignità. Questi incontri sono stati condotti attraverso un approccio filosofico che ha promosso il pensiero critico, il dialogo aperto e la comprensione reciproca.

Gli incontri si sono sviluppati attraverso una serie di attività che hanno coinvolto i bambini in riflessioni collettive, giochi di ruolo e discussioni di gruppo.

   Gli alunni hanno sperimentato che per pensare occorre fare domande e da Socrate hanno imparato che le domande devono pungere per sollevare nuovi pensieri. Si sono portati nel loro mondo come filosofi e filosofe pronti a far domande agli adulti, talvolta arrugginiti, chiedendo loro, per esempio, perché i bambini sono lasciati da soli davanti al web.

   Hanno conosciuto la prima filosofa: Ipazia d’Alessandria, coraggiosa matematica e filosofa greca e le hanno scritto una lettera. La scrittura epistolare è stata una parentesi preziosa nel percorso.
 A Ipazia hanno scritto come fosse una donna vicina se pur lontana nel tempo. Hanno ammirato la grandiosità del suo coraggio che le bambine, soprattutto, si sono augurate  di avere nella loro vita futura di donne. Hanno conosciuto anche personaggi del presente
come Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, donne che hanno sfidato gli stereotipi di genere, diventando scienziate. Questo ha stimolato, negli alunni, una riflessione sulla possibilità di scegliere liberamente le proprie passioni e aspirazioni senza essere vincolati a ruoli prestabiliti dalla società.

 

       In 5^, i ragazzi e le ragazze hanno lavorato sulle parole e hanno imparato che le parole sono navicelle spaziali e, ogni volta, per ogni parola nuova o per ogni parola usata con imprecisione, sono saliti sulla navicella e hanno scorrazzato nel tempo, nelle storie che ogni parola tiene con sé.    

Nel corso di questo anno scolastico, sono state affrontate tematiche importanti come la violenza contro le donne, il potere e l’amicizia.

Inizialmente, sono stati letti alcuni racconti e storie che descrivevano situazioni di ingiustizia e violenza, adattate al linguaggio e all’età dei bambini. I bambini sono stati invitati a riflettere sulle emozioni dei protagonisti e su come loro avrebbero reagito in una situazione simile. Si è parlato di come la violenza può manifestarsi in vari modi, non solo fisica, ma anche psicologica che si manifesta con il controllo, l’intimidazione e il disprezzo. Successivamente, si è discusso, insieme, delle azioni che ogni individuo può intraprendere per fermare la violenza e per promuovere una cultura di rispetto e parità tra tutti.

Il potere nelle relazioni è stata un’altra tematica trattata. L’esperta ha chiesto agli alunni cosa pensassero del potere e da chi eventualmente viene esercitato. E’ emerso che il concetto di "potere" lo si trova nelle relazioni tra amici, tra ragazzi e ragazze, ma anche tra adulti e bambini. Si è avviata una discussione e successiva riflessione su come il potere può essere usato in modo positivo (per esempio, quando si sostiene un amico in difficoltà) o negativo (ad esempio, quando qualcuno cerca di imporre la propria volontà sugli altri). I bambini sono stati invitati a riflettere su come si sentono quando sono trattati in modo ingiusto e su come, al contrario, si sentono quando sono trattati con rispetto e considerazione. 

Il dibattito sul potere ha permesso ai bambini di riconoscere le dinamiche di disuguaglianza che possono verificarsi nelle relazioni, insegnando loro a essere più consapevoli del proprio comportamento e di quello degli altri.

Si è discusso dell’amicizia e del rispetto reciproco. I bambini hanno parlato delle qualità che apprezzano in un amico, come la sincerità, la fiducia, il sostegno e il rispetto concludendo che l’amicizia può avere un ruolo importante nel contrasto della violenza e dell’abuso di potere, sottolineando come gli amici debbano aiutarsi a vicenda, difendersi e rispettarsi.

La riflessione sull’amicizia ha enfatizzato l'importanza di coltivare legami sani e basati sul rispetto reciproco e ha fornito loro uno strumento per affrontare le difficoltà sociali che potrebbero incontrare in futuro.

In conclusione nel corso di questi tre anni il Laboratorio filosofico ha costituito un ambiente sicuro e protetto, strutturato per esplorare e per discutere tematiche legate alla sfera personale e sociale attraverso l’utilizzo di:

·        materiale didattico specifico e personalizzato per ogni modulo;

·        metodologie coinvolgenti per esplorare le emozioni come il circle time e la tecnica del brainstorming;

·        strumenti per favorire il dialogo e l’ascolto attivo;

·        esperienze di riflessione collettiva per sviluppare il pensiero critico e la consapevolezza di sé;

·        momenti di condivisione e confronto per rafforzare le competenze sociali e relazionali.

 

Gli incontri hanno avuto un impatto significativo sulle/gli alunne/i e hanno determinato l’acquisizione di una maggiore consapevolezza di se stessi e delle relazioni con gli altri. Si è registrato un buon  sviluppo del pensiero critico e della capacità di porre domande ed argomentare.

La redazione

 


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